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Il piano Schlieffen

Titolo originale: "The Schlieffen Plan: Reinforce the Right!"

un gioco di Joseph Miranda pubblicato in Strategy & Tactics n.180 (Decision Games, 1996)

Sono stati creati relativamente pochi giochi ambientati nella prima guerra mondiale che, nell'immaginario collettivo, è caratterizzata da fronti statici in cui gli eserciti contrapposti, imbrigliati in lunghe linee di triencee, si logorarono in una guerra di posizione. Per quanto ciò fu quello che si verificò su molti fronti per buona parte del conflitto, nel 1914 tutti gli eserciti erano organizzati ed addestrati per operazioni mobili. Le compagne del 1914 furono in effetti campagne mobili in cui le armate contrapposte cercarono di sconfiggere l'avversario con la manovra, cercando di avvolgerne i fianchi. La limitata mobilità di eserciti di fanti, accoppiata con l'aumentata letalità delle armi moderne e con l'inadeguatezza dei sistemi di comunicazione, resero difficile riuscire a mantenere operazioni mobili su grande scala, portando infine alla guerra di posizione.

Come il nome lascia immaginare, si tratta di un gioco che simula la campagna sul fronte occidentale (tedesco) nel 1914, il famoso "piano Schlieffen" tedesco che, come tutti ben sanno, puntava ad avvolgere sul fianco l'esercito francese attraversando il Belgio neutrale. La mappa, piuttosto minimalista, rappresenta la regione dal Reno fino a Parigi ed Orleans. Tutti gli elementi necessari al gioco vi sono riportati, dalle linee fortificate francesi e tedesche ai forti belgi, mentre le tabelle sono inserite ai margini. Le pedine rappresentano corpi di fanteria e divisioni di cavalleria, i corpi possono essere separati nelle divisioni. Altre pedine rappresentano i comandi d'armata e sono necessari per il movimento ed il combattimento delle unità. Il gioco utilizza un sistema a due impulsi per turno, ciascuno dei quali nella struttura classica di "movimento & combattimento", ma mentre nel primo impulso i giocatori possono utilizzare tutte le proprie unità, nel secondo si possono utilizzare solo le unità "in comando" (ovvero non troppo lontane dai propri comandi d'armata). Questa limitazione diventa sempre più gravosa per chi avanza in quanto i comandi (che rappresentano tutto l'apparato logistico) sono più lenti e non possono allontanarsi troppo dalle ferrovie che li collegano ai depositi. Solo pianificando attentamente la propria manovra si può continuare a manovrare efficacemente. Altra caratteristica peculiare è la presenza di tre tabelle per la determinazione dell'esito del combattimento in funzione delle scelte tattiche dell'attaccante. È interessante notare come alcune di queste scelte riprendano alcune idee presenti in alcuni giochi International Team (il doppio impulso in Mockba, tabelle multiple di combattimento in Rommel), sarebbe interessante sapere se l'autore ne fosse a conoscenza.

I giocatori non sono costretti a seguire strettamente l'andamento storico della campagna, ma hanno un buon ventaglio di scelte possibili in quanto numerose opzioni permettono loro di adattare la propria strategia (nei limiti di quelli che erano gli obiettivi strategici di entrambi i belligeranti).

La traduzione

La mappa riproduce quella originale, traducendo tutti i testi e le tabelle, con qualche piccola modifica (oserei dire miglioramento) estetico in alcuni dettagli secondari (tra cui le montagne nell'angolo sudorientale). Le pedine riproducono piuttosto fedelmente quelle originali, cambiano solo le sagome per le unità di autoblindo, le bandiere italiane e tedesche (corrette) ed altri piccoli dettagli. Le regole incredibilmente non sono più lunghe di quelle originali, anzi forse leggermente più brevi, la foto nella prima pagina è stata sostituita con una equivalente (sempre una colonna d'artiglieria tedesca in marcia). Carattere (mappa, pedine, regole): URW Bookman.

I file

Il file .zip con la traduzione contiene:

Note varie

Esiste un'annosa controversia storica sulla formulazione del piano Schlieffen e sulla sua modifica (ed esecuzione) da parte di Moltke (si veda, ad esempio, il bel libro di G. Ritter pubblicato negli anni '50). Moltke avrebbe modificato il piano rafforzando l'ala sinistra (Alsazia-Lorena) a scapito dell'ala destra (Belgio), l'elemento di manovra, per poi, nell'estate del 1914, privarsi di parte delle riserve dirottate in Prussia per contenere la minaccia russa. Il piano attribuito a Schlieffen (si veda, ad esempio, il libro di T.Zubner. Inventing the Schlieffen Plan: German War Planning 1871-1914, Oxford 2002) era estremamente ambizioso ma altrettanto fragile, in quanto si basava sul presupposto che la Germania sarebbe stata in grado di sconfiggere la Francia in sei settimane mentre la Russia avrebbe impiegato almeno sei settimane per la mobilitazione. La rigidità temporale era sua la principale debolezza, e le difficoltà logistiche e comunicative, sottostimate, portarono al suo fallimento. Più pericolose ancora erano le sue conseguenze politiche: la Germania avrebbe dovuto invadere il Belgio (neutrale) col rischio di entrare in conflitto con gli inglesi (garanti della neutralità belga dal 1839) e sarebbe dovuta comunque entrare in guerra con la Francia (in pratica, qualora una crisi con la Russia fosse sfociata in un conflitto, la Germania avrebbe comunque attaccato per prima la Francia, coinvolgendola sin da subito, volente o nolente, nella guerra al fianco dei russi!). Molto meno noto e discusso è il piano francese, il "Plan XVII" (per non parlare dei piani austriaci e russi). Il "Plan XVII", ideato originariamente da Foch, mirava alla riconquista delle regioni dell'Alsazia e della Lorena settentrionale perse con la guerra franco-prussiana del 1870. Prevedeva l'avanzata di quattro armate francesi in Alsazia e Lorena. Di fronte alla prevista superiorità numerica tedesca (la Germania aveva 20 milioni di abitanti più della Francia), nel suo carattere offensivo si basava quasi interamente sulla fede mistica nello spirito offensivo (élan) dei soldati francesi. Non la migliore delle premesse, soprattutto quando, col senno di poi, non è difficile prevedere che sarà l'attaccante, già con meno risorse, a subire più perdite. Bisogna dire che si adattava perfettamente al piano originale di Schlieffen, in quanto, più i francesi sarebbero avanzati in Alsazia e Lorena e tanto più si sarebbero cacciati nella trappola.